Forse non ci crederete, ma in Italia la coppia concettuale didattica e museo ha origini pluricentenarie. L'esempio tra i più antichi e emblematici è la Pinacoteca Ambrosiana di Milano, voluta e donata da Federico Borromeo nel 1618, a cui, 3 anni dopo, affiancò l'Accademia di pittura e scultura, affinché tutti coloro che si sentivano inclini verso l'arte, avessero un luogo di formazione dove trovare modelli e ispirazione da quadri e copie di antiche sculture.
Altri esempi si susseguirono nel tempo e il periodo più fecondo di tale connubio non è oggi, come tentiamo di credere, bensì quello compreso tra la seconda metà dell'800 e il primo decennio del 900, quando, dopo l'unificazione, diverse antiche strutture museali vennero affiancate da prestigiosi Licei e viceversa.
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Attività ludica al Museo |
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Esperienza didattica affatto ludica - osservazione di sezioni sottili
di ceramiche preistoriche e ceramiche attuali al microscopio.
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E la didattica museale ritorna, così, ad affrontare un nuovo periodo di declino, in cui le nuove prospettive si riducono alla visita guidata a gruppi scolari in gita … ma, e qui casca l'asino, ora è resa più affascinante e coinvolgente, con le emergenti "strategie ludiche". Non vi è più bisogno, come era un tempo, di quell'educatore museale che era anche studioso esperto, ricercatore sul campo di quello che comunicava. I giovani freschi freschi di laurea, spesso anche solo triennale, rispondono a pennello, invece, a questa nuova strategia: entusiasmo a mille, passione e dedizione, le loro mille idee e progettini "didattici-ludici" e, sopratutto, contrattino stagionale.
Ho fatto parte anch'io di questo gruppo, appena laureata, un millennio fa soltanto, in un importante museo che spaziava dal paleolitico, all'archeologia classica, ad una incredibile pinacoteca dal 500 al 900. Pretendevano che illustrassi ai gruppi scolari l'intero percorso: gli altri fanno tutti così, mi dissero, indispettiti dal mio strabuzzio di occhi. In cosa sono laureati? chiesi timida e preoccupata di essere l'unica con una sola laurea. La maggior parte in storia dell'arte, fu la risposta, ma c'è anche una laureata in archeologia. Ah, fu il mio commento; stavo per girare i tacchi ma non lo feci, guardai dritto negli occhi il mio interlocutore e dissi: se volete, io mi occuperò solo del percorso preistorico, poi passerò ad altri per continuare. Rimasi lì per tre stagioni scolastiche, iniziando e concludendo, contemporaneamente, la Scuola Speciale per Archeologi Preistorici, e rivoluzionai tutto… ma a modo mio, con la piccola e giovane esperienza sul campo e la passione insana per le cose preistoriche, senza un serio progetto museale, né un indirizzo e senza seguire quella che oggi diciamo mission di un museo. I curatori per conto loro, noi per conto nostro, il direttore per conto suo.Intendiamoci, non sto generalizzando, e me ne guarderei bene: ci sono tanti, tantissimi musei che, malgrado le difficoltà interne ed esterne a loro, conoscono e perseguono i seri percorsi pretesi dalla didattica (altro che "gente delle poste", come ho avuto la "fortuna", tempo addietro, di sentir appellati gli operatori museali); ma, credetemi, sono i primi ad essere danneggiati dalle politiche "attrai scuola" di altri musei che hanno mutato l'obiettivo qualitativo in quello quantitativo della loro mission.
D'altronde è ciò che ci chiedono da tante parti, dati in mano e confronti con l'estero.
Perché diciamocelo chiaro una volta per tutte, una attività educativa fatta seriamente, che nasca cioè da un progetto preciso e sinergico di integrazione e approfondimento dei programmi delle diverse scuole del territorio e preveda precise regole di tempi, di numero di partecipanti, di linguaggi differenziati a seconda dell'età e dell'indirizzo scolastico, di strategie psico-pedagogiche, di attrezzature e strumenti, di feedback e tanto di altro, poco si concilia col piccolo costo, oltre il quale difficilmente riusciremmo ad attrarre le scuole.
Ma si può affidarle all'esterno come servizio accessorio di un museo e lavarsene finalmente le mani.
Medica Assunta Orlando
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