lunedì 13 ottobre 2014

E in giro si sente parlare di #MuseumSchool

La rete, si sa, è un gran bel posto dove fare conversazione. A maggior ragione i social network permettono lo svilupparsi di piazze virtuali che possono dar vita a interi movimenti di persone e di idee.
Tra i social media, twitter è uno dei principali luoghi di incontro: proprio la facilità con cui si possono creare conversazioni, grazie ad hashtag mirati, consente di creare dal nulla progetti che tweet dopo tweet crescono e si alimentano, diventando dei trend e diventando qualcosa di più compiuto e strutturato giorno dopo giorno.
#MuseumSchool nasce così in effetti: da un'idea buttata là in un tweet da @AlcaMaglie ad una risposta entusiasta da parte di altri musei che hanno voluto costituire il nucleo di quella che, nascendo come conversazione ("perché non parliamo su twitter del rapporto scuola-museo e di come ciascuno di noi musei lo affronta?") è diventata poi un progetto più ampio, con una bacheca condivisa su Pinterest, e infine un blog con aggiornamento settimanale; la semplice conversazione con l'hashtag è diventato solo un aspetto di un progetto più ampio del quale settimana dopo settimana seguiamo gli sviluppi.

#MuseumSchool al secondo appuntamento del 22 settembre, ore 17. Proiezione del flusso
di interazioni su twitter: 10.387. (Creato con TAGSExplorer)

In casi come questo c'è sempre un rischio: quello di rimanere chiusi, intrappolati nella rete, senza riuscire a uscirne. In questo modo una conversazione o un'idea che può essere brillante sui social all'atto pratico rischia di restare fine a se stessa, essendo preclusa a chi quei social non frequenta.
Invece i fenomeni che nascono sui social se vogliono avere una ricaduta e un successo maggiori, una popolarità di ritorno, devono riuscire ad uscire dai social e giungere nel mondo reale: è successo per la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo e per le Invasioni Digitali, che sono nate in rete e che grazie al tam-tam nato sui social hanno avuto successo e portata nazionale; è successo in maniera diversa per la #museumweek, che è stata talmente tanto partecipata su twitter dai musei d'Italia, da riuscire a far parlare di sé anche su altri mezzi di comunicazione, alla portata di un pubblico più ampio.
A #MuseumSchool cosa succederà? Riuscirà a diventare un movimento o ad essere un gruppo influente e di riferimento nel campo del dibattito sulla didattica museale?
Siamo solo all'inizio, ma qualche primo segnale c'è, perché la conversazione su twitter sta uscendo dal confine del social e sta arrivando ad altri tipi di pubblico, in quanto è riconosciuta come un'occasione importante per i musei italiani per dialogare e crescere.

Personalmente sono stata testimone di due occasioni in cui si è parlato di #MuseumSchool fuori da twitter (e immagino che altre occasioni ci siano state e ci saranno a giro per l'Italia): la prima, di cui ammetto di essere responsabile ( ;-) ) è stata la Giornata della Didattica che i Servizi Educativi della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana hanno realizzato lo scorso 1 ottobre, in un incontro pensato per confrontarsi con le scuole alle quali è stata proposta l'offerta didattica per l'anno scolastico 2014-2015. In quell'occasione abbiamo dedicato spazio anche all'uso dei social network in funzione della didattica museale, in quanto i social consentono di condividere le attività dei ragazzi, facendo circolare idee, metodi, mostrando musei dinamici e attenti alle istanze della didattica e al tempo stesso mostrando studenti e bambini aperti, ricettivi, curiosi.
I social network aiutano la comunicazione delle attività didattiche aumentando a dismisura la portata del messaggio che si vuole trasmettere. E in questo discorso non poteva mancare proprio il riferimento a #MuseumSchool, al quale i Servizi Educativi della Soprintendenza hanno aderito attraverso l'account twitter del Museo Archeologico Nazionale di Firenze (@MAF_Firenze): addirittura quel giorno l'hashtag per il livetwitting che abbiamo condotto era #museumschoolMAF, proprio per far vedere il legame con #MuseumSchool.



Il secondo incontro in cui si è parlato di #museumschool è stato venerdì 10 ottobre all'Internet Festival, in particolare all'evento "Sguardi Aumentati: risorse digitali per i musei", nel corso del quale Sara Bruno, nel corso di una veduta a volo d'uccello sui social network per i musei, a proposito di twitter ha parlato di #MuseumSchool come di una buona pratica nella creazione di conversazioni che diventano dibattiti e veri e propri progetti.

E ora ve la butto là: anche alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum 2014 si parlerà di #MuseumSchool: perché il 2° Incontro degli archeoblogger (l'anno scorso si tenne il primo, sempre in occasione della BMTA) il 31 ottobre sarà dedicato ai social network. E volete che mi faccia sfuggire l'occasione di parlare di #MuseumSchool davanti ad una platea tanto ambita?

Marina Lo Blundo
Referente Social Media
Museo Archeologico Nazionale Firenze

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